Da "Il prigioniero ribelle" di Massimo Bottone
I miei amici sono dei balordi,
il mio amore è una puttana
che si vende per un po' di vita.
Immondizia, bottiglie vuote e perdute,
siringhe, filtri.
Mi manca una carezza incerta e tremante;
l'estenuante scossa
che do a corpi carnei
mi si ritorce all'animo.
E' l'Eden dei balordi il mio mondo,
ma qui nessuno ti bandisce!
La mia amante
Stanotte sarebbe così facile
morire, e quasi ho paura
ad aprire gli occhi; che strisci
piano l'amica mia silenziosa
e triste dinnanzi alla mia porta,
e io le aprirò. Da lunga data lei
mi conosce, e non mi teme, né io
temo lei: mi parla di quanto tutti
la odino, delle sonate gelide che
la portan via.
"Prendo vita per vivere
eppure son morte " disse
sorridendo del suo pianto perenne.
O amica mia dal pallido sguardo,
oscura bellezza d'occhi languidi
e pelle salina di mare.
Mia unica fedele amante.
Lascia che io frema tra i tuoi capezzoli vermigli;
del sangue che scivola tenue dal tuo labbro carnoso.
Eterna dannazione mia,
di te sono lo sposo promesso.
Aulica vergine stuprata dalla vita,
di te hanno paura gli stolti!
Tu, la fragile e timorosa amante mia.